Fino a poco tempo fa se qualcuno mi avesse parlato di silicone avrei subito pensato a quella specie di gel bianco che mio padre utilizzava per preservare casa da fastidiosi spifferi esterni.
Poi, invece, sono arrivati quei fantastici stampi da torte che utilizziamo in cucina. Pratici. Comodi. Colorati.
E poi ancora ciotole. Vasi. Lampadari. Oggetti strani. Tutti in silicone.
“Ma che razza di materiale è?” mi chiedevo … ebbene, wikipedia mi ha dato una risposta:
“I siliconi o polisilossani sono polimeri inorganici basati su una catena silicio-ossigeno e gruppi funzionali organici legati agli atomi di silicio”.
Ecco, ora è tutto chiaro.
Ma come fa questo strano materiale a diventare design?
Una risposta concreta ce l’ha data Alessandro Ciffo, artista e designer di successo, che si autofinanzia e autoproduce.
Discendente del Radical Design, corrente nata negli anni ’60, scopre il silicone nel 1997 e decide di utilizzarlo per la realizzazione delle sue opere.
Nel 2008 presenta a Roma “Scaccomatto”, la sua prima poltrona, molto colorata, rigida e probabilmente anche scomoda.

Com’egli stesso ha dichiarato, il silicone,viscido e puzzolente, è “perfetto per essere trasformato in una cosa bella”.
Successivamente seguirà “Iperbolica”, una collezione formata da ben 11 poltrone, tutti pezzi unici, presentata al Salone del Mobile, in occasione della Triennale di Milano 2012.

In schiuma poliuretanica elastica, che le rende funzionali e più sicure nel tempo, appaiono ai nostri occhi decisamente eccessive. Dilatate. Esagerate. Ed è questa la ragione del loro nome.
Ciffo utilizza un tipo di silicone universale, a base acetica, di solito utilizzato per sigillare i vetri, che non viene precedentemente scaldato, e riempie le poltrone di Aria, l’elemento strutturale principale.
Ognuna di esse è ispirata, ed è un omaggio, ad un artista particolare.











Bene … dove finisce il design e comincia l’arte?
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